Aggiudicata la gara della Consip per la fornitura agli ospedali. Non costeranno più di 6,3 centesimi. Le imprese alla quali sono stati assegnati i diversi lotti, hanno concesso sconti sui prezzi fino al 70%. Il bando metteva all’asta 850 milioni di “pezzi”, il 50% del fabbisogno annuo di tutte le amministrazioni.

Il Messaggero – Michele di Branco

La Spending review, intesa come vera e propria razionalizzazione della spesa pubblica (e non come i soliti e semplici tagli lineari imposti dal ministero del Tesoro alle amministrazioni pubbliche), comincia a dare i suoi frutti. Sciogliendo uno dei nodi irrisolti della Sanità italiana, quello dei prezzi fuori controllo e molto differenti tra loro, pagati dalle singole Regioni per l’acquisto di beni e servizi. Dopo circa due anni di lavoro, la Pa è pronta a salutare per sempre i mille prezzi delle siringhe, uno o più d’uno, pagati dai governatori ai produttori per ogni Regione italiana. Da oggi il costo non potrà superare i 6,3 centesimi. La Consip ha infatti chiuso la ormai mitica gara per aghi e siringhe, aggiudicando 13 dei 15 lotti, per un valore di 36 milioni di euro in due anni contro una spesa annua per tutte le tipologie di prodotto acquistate dalla pubblica amministrazione di 150 milioni di euro. Impossibile calcolare quale sarà il risparmio, ma certo si tratta di milioni di euro. Agendo come “soggetto aggregatore”, la Consip ha ottenuto che la siringa comune per le iniezioni (siringa con ago con meccanismo di sicurezza) abbia un unico prezzo nazionale e costi dunque d’ora in poi, in tutta Italia, da 0,049 a 0,063 euro (a seconda delle dimensioni) con un ribasso del 70% rispetto al prezzo base d’asta.

PUBBLICATO: SABATO 28 GENNAIO 2017